La sua semplicità non è una maschera. E’ il risultato della reale risoluzione di un problema posto,del superamento di una condizione di disordine che viene trasformata in disciplina. Espressione di una concezione della forma basata su modularità e proporzioni corrette , il carattere riservato e semplice degli oggetti impone austerità, misura e ordine agli ambienti. Considerando la funzionalità delle forme, rifiutiamo i valori del confort borghese e gli ideali del consumismo; la scelta di un materiale antisonante , per ”casserare” l’intero spazio , configura un ambiente continuo e primitivo , privo di ostentazione , capace di rendere evidenti le relazioni tra gli uomini e le cose , l’affermarsi di individualità in contrapposizione con la standardizzazione della società circostante. L’ aspirazione alla semplicità , l’eliminazione di quanto superfluo , inclinazione questa tipicamente Zen , ci induce a preferire spazi ed ambienti atti a valorizzare il “ vuoto ” , che all’ interno di situazioni del tutto statiche , ma complete , inducano un intenso dinamismo attraverso le molteplici prospettive e sovrapposizioni materiche . Ogni singolo elemento,dialoga strettamente con l’intero spazio,gli arredi necessari, realizzati sempre con materiali naturali e monocromi, cingono l’ambiente generando una spirale continua e liberando spazio alla vita.Da un punto di vista tecnico, questi arredi sono modulari e costruiti in maniera razionale e senza spreco. Le parti implicano il tutto a dimostrazione di una forte volontà che si manifesta in ogni aspetto della costruzione, riflesso di un modo di vita molto semplice e di una concezione formale assai lontana da quella che si coglie nella grande diversità che contraddistingue molti degli oggetti moderni . Questa architettura incarna un dupplice movimento, accoglie la vita quotidiana ma rimanere aperta al simbolico. La struttura dell‘opera per assoluti fa interagire opposizioni,materialità contro immaterialità , masse pesanti contro superfici liscie quanto la carta . La scelta di due soli materiali , quali pietra e legno , semplifica i mezzi espressivi , lo sforzo è di attribuire ad essi il significato del “ tutto” . Partendo da un presupposto completamente diverso da quello della “ pelle ” l’uso del legno quale sfondo principale deriva dal completo rifiuto della mediocrità e convenzionalità degli alloggi , privi di una qualsiasi identità , con cui ci dobbiamo spesso confrontare . La scelta è ricaduta su un tipo di legno che per caratteristiche intrinseche risulta capace di riflettere, molto meglio di altri, la durezza della posizione presa. Staccandoci in un gesto di rifiuto dall’esistente, ridisegnamo uno spazio continuo scandito da nuovi setti modulati da vere casseforme che,per il loro uso comune sono considerate povere ma che invece coniugano caratteristiche di economicità , resistenza ad una finitura monocromatica definitiva. Attraverso la loro lavorazione creiamo arredi dotati di personalità propria che mostrano nei loro dettagli, quali fresature ed incastri, traccia del loro percorso costruttivo . In questo continuum identitario , liberati da ogni vincolo , poggiano pesanti sul fondo monotono elementi cementificati in pietra grigia che dialogando con i piani orizzontali color cemento donano peso, staticità e austerità. Pannelli per casseforme sono funzione, finitura, riverbero di polvere d’oro , pietra e cenere negli elementi sparsi "