ARCHITETTURE PER I LITORALI Idee progettuali per le attrezzature a servizio della balneazione
Litorale N.1 Poetto
La porzione di litorale sardo oggetto della presente proposta di progetto riguarda quell’estesa area attraverso cui l’ecosistema marino (il litorale costiero del golfo di Quartu Sant’Elena) e l’ecosistema terrestre (conurbazioni antropiche di Cagliari e di Quartu) stabiliscono attraverso l’area umida del Molentargius una relazione di “margine” e al contempo di “cerniera”.
La proposta di progetto prevede il recupero paesaggistico del fronte urbano sul mare lungo la spiaggia del Poetto. Il ripristino delle continuità ecologiche degli spazi a vocazione naturale e paesaggistica, la riorganizzazione del sistema della mobilità (pubblica e privata) attraverso un adeguato approccio alla mobilità sostenibile ai percorsi dolci ad essa associata, la riscoperta, il recupero e la valorizzazione di
parte del patrimonio architettonico e ambientale esistente quale punto di partenza per innescare processi virtuosi di riqualificazione urbana e litoranea, la individuazione di aree e sotto-aree di pertinenza balneare alle quali associare nuove modalità di impiego della risorsa del litorale in ogni stagione dell’anno. Lo scopo è quello di ricercare un equilibrio e una convivenza tra i diversi flussi di attraversamento del territorio, individuando obiettivi e logiche che tendano al superamento del concetto che la priorità d’uso degli assi viabilistici e del territorio in generale sia principalmente garantita al solo mezzo motorizzato privato.
Il concetto-guida che ha ispirato le soluzioni progettuali è quello di “gradiente ecologico”:
si tratta di un concetto che, nelle discipline ecologiche, permea la lettura e l’interpretazione degli ecosistemi e che assume particolare pregnanza quando si è in presenza, come nel caso dell’ecosistema costiero, di cambiamenti apparentemente repentini dal punto di vista strutturale tra due habitat (es.: il mare/la terra).
In stretta analogia con quanto descritto per gli ecosistemi naturali, anche nel particolarissimo ecosistema antropico originato dalle saline i processi si svolgono attraverso gradienti.
L’acqua di mare scorre e attraversa una serie di bacini collegati in cui evapora grazie al potere del sole e del vento e deposita cloruro di sodio (sale). Il sale, dopo essersi depositato, viene raccolto e l’acqua madre che rimane viene poi re-immessa nel mare.
Le attrezzature a supporto della balneazione sono costituite da elementie modulari abbinabili tra loro o utilizzabili singolarmente, che riprendono il tradizionale casotto presente sulla spiaggia e poi scomparso nel tempo, semplificandolo e reinterpretandolo per nuovi usi. Questo riferimento serve a riproporre quel particolare legame spiaggia/utente in cui la cosa comune viene curata come propria e, al contempo, la rivisitazione proposta si allontana dalla visione esclusivamente privatistica della classica cabina rendendolo struttura pubblica.