eutropia nello studio di Leonardo Ricci
Tra la Fiesole etrusca e la Firenze romanica, un giovane gruppo di architetti ripensa e rivitalizza uno spazio sperimentale degli anni ’50.
"E' che che queste case conoscono la terra dove son nate..non si tratta di bellezza, ma di verità" L. Ricci in Anonimo del XX sec
Abitare una casa dalla personalità così forte e decisa ed erigerla a proprio rifugio e spazio di lavoro è una scelta che cambia il modo di vivere. E così è stato per noi, giovani architetti del gruppo Eutropia, che in questa spazialità ci troviamo ogni giorno a vivere.
Leonardo Ricci, geniale architetto fiorentino, aveva la nostra età, appena trenta anni quando, nel 1949, diede vita a questo esperimento sul tema dell’abitare. Oggi, a tre generazioni di distanza, noi trentenni del 2010 riscopriamo attualissimo il suo messaggio spaziale, intriso di una forte dialettica tra una decadenza fisica ineluttabile, frutto di una sperimentazione su materiali e tecnologie che portano gravemente i segni del tempo ed una vitalità e validità spaziale palesata anche dai tentativi di rianimazione di cui noi ci sentiamo in parte responsabili. Oggetti di design, plastici di studio e libri di architettura individuano percorsi (culturali e fisici) e dettagli, una bicicletta da corsa testimonia vecchie e nuove passioni. Lo spazio, oggi come un tempo, torna ad essere un’officina di architettura.