Ne Le affinità elettive, Goethe già parlava di filo rosso nel senso di filo conduttore, espressione adottata in seguito anche da Freud per definire l'inconscio.
La croce rossa in campo bianco, che dall’inizio del XI secolo è il simbolo del Comune di Milano, nasceva dall’intenzione di fondere il rosso della nobiltà con il bianco del popolo.
Ma i titoli nobiliari della Milano contemporanea sono legati alla creatività e si conquistano sul merito, non sul diritto.
Il rosso Milano diventa il colore della nobiltà creativa, e viene indossato con naturalezza dalle opere con cui vogliamo raccontare la storia della nostra città.
Una storia dinamica, in cui l’idea di movimento di Boccioni insegue una figura umana vestita da Prada. Il loro orizzonte visivo è un concetto spaziale di Fontana, cruna dell’ago attraverso cui traguardare una storica cena immaginata da Leonardo da Vinci, alla quale sentirsi invitati aspettando Milano 2015.
Forme uniche della continuità nello spazio, Umberto Boccioni, 1913.
Divisa sportiva, Miuccia Prada, 2010.
Concetto spaziale, Attesa, Lucio Fontana, 1958.
Ultima cena, Leonardo da Vinci, 1498.
Fabio Novembre