Progetto di Recupero della Torre di Porta Nuova all'Arsenale di Venezia
L'edificio di Torre di Porta Nuova, posto di fronte alla Tesa che conclude la serie della Darsena Novissima all'Arenale di Venezia, risale alla prima metà dell’800.
Progettato e realizzato come macchina per alberare i vascelli, cade quasi subito in disuso per questa funzione a causa del mutamento delle tecnologie di ingegneria navale.
Obiettivo del progetto, vincitore del concorso di progettazione bandito nel 2006 da Arsenale di Venezia Spa, è quello di garantire la conservazione e la valorizzazione dell’edificio storico coniugando tali esigenze alle necessità che scaturiscono dalla prevista nuova funzione di spazio espositivo e centro culturale.
L’edificio si presenta tripartito al suo interno: un vano centrale distribuisce ad una porzione occidentale di forma rettangolare lunga e stretta e ad una porzione orientale a pianta trapezoidale. Lo spazio interno trova ricomposizione solo al livello secondo, quota + 8.57, attraverso due grandi archi ogivali posti sui muri di spina. Da questo piano inizia anche una scala lignea che porta quasi in sommità.
Il progetto proposto, riconosce nella continuità verticale dello spazio interno e nell’unitarietà spaziale che si genera a quota + 8.40 tra i tre ambiti connessi dai due grandi archi ogivali, le caratteristiche tipologiche, formali e strutturali che intende sottolineare, valorizzare ed interpretare con un insieme strutturato di opere e con la razionalizzazione dei principali sistemi di risalita.
Al fine di raggiungere questo obiettivo vengono fissati alcuni principi:
- le nuove strutture per i servizi accessori, nonché i volumi necessari ad ospitare le principali dotazioni impiantistiche, sono realizzati come oggetti autonomi, distinti e riconoscibili per materiali e tecnologie, rispetto i paramenti murari della Torre. Si perviene a tale risultato mediante l’inserimento partizioni verticali a secco rivestite in lamiera di acciaio Cor-ten per la formazione del nuovo distributivo perseguendo una logica di reversibilità degli interventi.
- le nuove strutture e i sistemi di risalita (scale e rampe), sono sempre volumetricamente indipendenti dalle strutture murarie esistenti, in modo tale da valorizzare la percezione visiva dell'unitarietà dell'edificio
- le dotazioni impiantistiche e le loro canalizzazioni trovano collocazione solo nelle strutture di nuova formazione (tramezze, solai e volume sospeso)
- i nuovi materiali impiegati (cemento faccia a vista, pannelli di fibrocemento a pavimento, lastre di acciaio cor-ten cerato) dialogano sempre per contrasto di trama e campitura con quelli preesistenti Il cantiere, iniziato il nel 2009, finirà entro marzo 2011.
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