Accoglie la luce, genera vento, incastonata in prezioso smeraldo!
Il progetto come adesione al proprio tempo pare essere una pestilenza
da cui fuggire. Se controllare è arrogarsi il diritto di soffocare movimenti
culturali di cui non si comprendono gli estremi, rilegando tempistiche e modi
al libero arbitrio, al solo scopo di rallentare il naturale flusso degli eventi.
Aspetto saliente è la disparità di dialogo che genera atrito tra promotore
e legislatore, in evidente squilibrio. Affermare per certo che qui siamo
in una zona a tessuto consolidato e a carattere riconoscibile implica
come minimo il porsi dei quesiti adeguati. E’ possibile sostenere che il
carattere preminente nell’immediato intorno sia la diversità? Palesato
questo assioma il progetto si colloca aderente e rispettoso, rileggendo con
linguaggio contemporaneo quei tratti riscontrabili a pochi metri da se! La
forma con tetto rovesciato è familiare e addolcita dal colore degli esterni.
Non spaventi il tagliente profilo scaturito da modellini e collage fotografici
essendo questi strumenti di studio in itinere e non portatori di un’immagine
definitiva! L’architettura è un processo di verità che si da a noi quando la
attraversiamo, non con lo sguardo che è strumento ingannatore, ma con
il nostro camminare saggiando nei passi il sapore inatteso del nuovo
come scoperta. Non è una questione di gusto soggettivo coscienti che la
verità delle cose ha una natura duplice: ciò che conosciamo e ciò che
ancora non abbiamo incontrato. A volte piacevole, a volte molto meno.
Louis Kahn in Order is afferma che “Progettare non è produrre bellezza!
La bellezza sorge dalla selezione, dalle affinità, dalle congiunzioni, dall'amore”
BELLEZZA VERRA’ Marçio Tolotti Architetto