Como Giardino Mondo
concorso di idee per la valorizzazione del lungolago di como (2° classificato)
Il progetto del lungolago nasce da una riflessione su quella cultura del paesaggio che è parte essenziale dell’identità di Como nel mondo e che oggi può contribuire a definirne il ruolo rispetto al territorio metropoliano di cui è parte.
La strategia urbanistica proposta per il futuro della città parte dalla straordinaria varietà della geografia lariana, dalla potenzialità che le aree di margine fra i diversi paesaggi possono esprimere e dalla qualità dei manufatti del territorio, puntando a fare di questi il vero motore culturale, sociale ed economico di Como.
Lungo le sponde del lago, tra la valle e i pendii di ponente e di levante, ambienti di natura diversa rendono Como e il suo territorio uno dei più ricchi esempi di arte dei giardini esistenti. Sviluppare e connettere tra loro questi ambiti è l’obiettivo del progetto che vede nella sottile linea che separa la città dall’acqua uno degli anelli mancanti di questo sistema alla scala territoriale.
La dimensione di uno spazio aperto come quello del lungolago di Como non consiste solo nelle sue misure fisiche ma nelle prestazioni d’uso e nella percezione che di quello spazio si ha. La strategia progettuale proposta assume l’area definita dal bando e trasforma uno spazio vissuto longitudinalmente rispetto alla linea dell’acqua in un ambiente costruito per stanze diverse tra loro, spazi trasversali, creando una connessione diretta tra città e lago. L’acqua diviene così parte di questa superficie.
Non è più limite ma elemento unificante del paesaggio che include i principali fuochi all’orizzonte.
Il disegno della trasversalità è fondato sulla individuazione di una griglia, concepita come dispositivo di costruzione dello sguardo e di inclusione del territorio, a partire da alcuni punti notevoli che scandiscono le viste e costituiscono i principali Landmark della città e del lago. La griglia si declina, di volta in volta, nelle diverse sezioni del lungolago come strumento di organizzazione dello spazio aperto, divenendo disegno del suolo, volume verde, elemento verticale o orizzontale.
La tridimensionalizzazione del sistema della griglia determina nel progetto la costruzione del nuovo fronte della città , un nuovo e inedito skyline di Como vista dal lago, frutto del ritmo tra le architetture presenti e le nuove geometrie verdi che le incorniciano e si riflettono nell’acqua.
Dalla città lo sguardo è libero di spaziare fino all’orizzonte, a sua volta indirizzato dall’orditura degli elementi del giardino. Un ritmo dato dalla successione di materiali, misure, forme diverse tra loro contraddistingue sia il progetto architettonico, sia il progetto del verde, declinando la complessità propria del giardino della villa alla scala delle città.
Tralicci, pergole, tetti verdi liberano il suolo e offrono spazi d’ombra portando il giardino in quota.Vasche fiorite, sedute, siepi costruiscono spazi di maggiore intimità e domesticità. L’orditura dei lampioni e la progettazione di suoli galleggianti rompono il limite tra la terra e l’acqua.
La sequenza di questi ambienti si confronta con la storica fila dei tigli che con la loro altezza e orditura costante mettono in risalto di volta in volta le differenti atmosfere progettate per il nuovo giardino della città. La composizione del giardino vive di un continuo confronto tra le forme più libere della natura e il rigore geometrico dell’artificio. Alla forma mutevole delle fronde si contrappone un reticolo di cavi sospesi sui quali corrono piante rampicanti.
Ai profili sinuosi delle colline si contrappongono masse geometriche di boschi.
Così anche in piazza Cavour, una di queste ripropone le essenze del Monte Croce come omaggio dichiarato al contesto paesistico in cui è immersa la città.
Un giardino contemporaneo rappresenta per i cittadini l’occasione di intraprendere una esperienza della natura, prima di tutto estetica ed emotiva, passaggio imprescindibile per una nuova consapevolezza ambientale.
Como Giardino Mondo.