Riqualificazione e valorizzazione area di recupero urbano del lungomare di Viareggio
Il progetto, scegliendo di attribuire un identico rivestimento in mattoni alle facciate rivolte verso ambiti pubblici e in lastre di pietra arenaria agli interi primi piani, ricompone dentro un'immagine unitaria la necessaria distinzione strutturale e funzionale delle singole parti dei due edifici. Esso si ispira a un generale ordine espressivo, perseguito tramite la semplicità formale, ma rende conto – al tempo stesso - delle necessità prestazionali di un complesso edilizio urbano contemporaneo e delle opportunità offerte dalla collocazione.
Lo spazio incluso tra i due edifici è occasione per realizzare una piazza pedonale affacciata sul lungomare, che sostanzi e qualifichi l'intero comparto. I volumi stessi concorrono a disegnarne la forma, come nel caso della grande parete dell'edificio sud che termina in basso piegandosi a comporre una lunga panca. In questo modo, lo spazio aperto dichiara la volontà di differenziarsi dai confusi interstizi privati tra i palazzi che compongono spesso lo scenario urbano sottraendo superficie al dominio pubblico e qualità all'ambiente. La presenza di esercizi commerciali alla quota della strada garantisce i flussi pedonali e la presenza di zone in ombra e attrezzate offre, nelle stagioni calde, un'alternativa alla vicina promedade.
La presenza di numerose vasche/fioriere garantisce la possibilità di mettere a dimora essenze da frutto (come albicocchi, pruni, fichi), diventando anche occasione per panche in rivestimento lapideo che, completando il disegno della pavimentazione, forniscano punti di sosta ad uso pubblico. L'arredo urbano, quindi, non viene lasciato a eclettici elementi di successiva collocazione, ma diviene punto essenziale nel disegno dell'intervento, in consonanza con l'intero progetto. L'intero comparto viene salvato dal traffico automobilistico che si convoglia, tramite la rampa di accesso, nella sottostante autorimessa sotterranea.
Edifici con le facciate, verso la città, di mattoni faccia-vista attingono dal patrimonio della cultura tradizionale dell'architettura toscana alludendo al meccanismo interpretativo del contesto come genesi del progetto. Le aperture sui prospetti sono finestre a fil di facciata alternate a bovindi e logge con ritmo irregolare, quasi istintivo; usati come strumento di definizione scultorea con cui lavorare la massa compatta del piano di facciata con i piccoli volumi scavati o in aggetto.
Gli edifici cambiano quando guardano verso se stessi. I prospetti, pur mantenendo il criterio formale di base che alterna aperture di forma rettangolare distribuite senza un ritmo costante, sono intonacati di bianco. Il trattamento chiaro dei prospetti interni conferisce luminosità sia alle aree esterne che per riflessione all'interno degli alloggi.
Gli edifici saranno dotati di una serie di impianti che, attraverso un complesso di soluzioni progettuali atte a sfruttare il microclima locale e l'uso di fonti energicamente pulite e rinnovabili, riducono gli apporti dalle fonti convenzionali. Al fine di rendere l’intervento energeticamente sostenibile si propongono una serie di sistemi di produzione energia rinnovabile (pannelli solari), ma anche un programma di riduzione degli sprechi energetici possibile mediante l’introduzione di sistemi a basso consumo ad alta automazione.
Le cortine edilizie esterne degli edifici sono composte dalla seguente stratigrafia (elencata partendo dal rivestimento esterno): malta di calce o calce cemento (ove il muro non sia finito con mattoni faccia-vista), mattone pieno di fornace toscana ( forato ove il muro non sia finito con mattoni faccia-vista), strato isolante ad alta prestazione (spessore almeno70 mm), blocco laterizio alveolare (spessore 30 cm). Premesso il sistema costruttivo del paramento murario, affinché si possa ottenere un sufficiente al controllo dei fenomeni di condensazione, dei ponti termici e delle infiltrazioni/ricambi dell'aria, è stato previsto un sistema di disposizione e dimensionamento delle bucature esterne che determinano dei buoni valore dei rapporti aero-illuminanti conferendo agli alloggi di elevata luminosità e buon soleggiamento.
Questa serie di scelte progettuali, unita all’inserimento dei bovindi, che data la presenza di un doppio piano del vetro, uno sul filo esterno dell'aggetto del volume e l'altro scorrevole a filo di facciata serre addossate sui fronti privilegiati delle case punta all’obbiettivo di prefigurare una elevata potenzialità di captazione di energia solare.
Nel complesso quindi si vuole assicurare la piena conformità alle norme sul risparmio energetico sia in termini di contenimento dei consumi che attraverso una predisposizione all’uso delle energie rinnovabili, secondo gli indirizzi più aggiornati dell’edilizia sostenibile.
Le strutture degli edifici sono previste in cemento armato, lo scheletro dovrà essere contenuto fra due ordini di muri. Questa soluzione costruttiva oltre a rispondere ad un requisito edilizio di buona condotta prestazionale, in termini igro-termodinamici, eliminando le discontinuità persegue l'obiettivo di rendere illeggibili le orditure dei solai e degli altri elementi strutturali; coerentemente con le scelte di fondo del progetto per cui è largamente diffuso l'uso il mattone faccia-vista, intendendo con ciò conferire continuità alla texture dei mattoni sulla scatola muraria ove non siano presenti elementi compositivi scavati o in rilievo.
Ai fini di un attento controllo dei consumi, per un’indispensabile integrazione dei possibili
apporti energetici gratuiti derivanti dalle serre addossate alle unità abitative, che oltre alla
loro primaria funzione di captazione passiva dell’energia solare saranno equipaggiati da pannelli captatori fotovoltaici in copertura, gli appartamenti saranno dotati di impianti autonomi, alimentati con caldaie a gas metano.