Nuova Biblioteca ad Erba
A Erba nuovi spazi per la lettura
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.
Daniel Pennac
”La lettura è cultura” affermò Matthew Arnold, celebre saggista inglese.
Le biblioteche sono le icone della nostra intelligenza culturale, rappresentano i santuari della conoscenza universale. Leggere un libro richiede un grado di attenzione e di impegno attivi; la lettura è un’abilità che si sviluppa in modo progressivo e dipende dagli anni di esercizio e dalla passione, quando una cultura perde tale abitudine, perde anche il desiderio di costruire luoghi per conservare i libri. Se si smarrisse l’interesse a occupare la nostra mente nella lettura, verrebbe meno anche la volontà di creare spazi che ospitano libri con danni di entità incalcolabile. Il mare di internet è davvero vasto, ma anche poco profondo, non sufficientemente.
A Erba sono stati recentemente conclusi i lavori per la nuova biblioteca comunale secondo il progetto degli architetti comaschi Angelo Monti, Dario Cazzaniga e Marco Ortalli. L’intervento si colloca in un luogo urbano di transizione tra la storica area industriale e la nuova edificazione residenziale e terziaria che riconfigura il tessuto urbano. Un progetto che mira alla chiarezza insediativa attraverso l’introduzione di un elemento coordinatore. Obiettivo raggiunto con la creazione di un basamento murario che intende ricucire il fronte stradale e che contemporaneamente sottolinea, attraverso un grande portico di accesso, l’ingresso del nuovo spazio pubblico.
Appoggiato su questo corpo basamentale un volume essenziale e stereometrico, una grande libreria aperta le cui caratteristiche vengono riscontrate nell’utilizzo del vetro e del legno, conferendo così ai volumi trasparenza e luminosità. Uno scambio tra interno e esterno basato sulla possibilità di vedere ciò che accade in sala lettura, ma anche di relazionare il materiale naturale scelto per la copertura con quello proprio dell’area verde attigua, sul lato opposto alla strada.
Il repertorio dei materiali proposti intende assecondare l’essenzialità costruttiva della scelta architettonica rafforzando l’omogeneità dei vari elementi compositivi; una scatola di legno che rinvia, anche nei materiali, al tipico contenitore per i libri.
Pochi materiali, quindi, per evitare una confusione percettiva.
Il calcestruzzo a vista scelto grazie alla sua assoluta omogeneità e uniformità per il volume e le murature del piano terreno. Una base piena e compatta ritmata dai giunti di dilatazione non casuali, ma correlati all’intera geometria del prospetto.
Rivestimento in legno di larice per le facciate del primo piano che, soggetto ad un naturale processo di ossidazione, subirà una trasformazione cromatica rivelandosi nel tempo sempre più in sintonia con le tonalità dell’ambiente circostante. Questa parte dell’edificio è illuminata sul fronte strada, rivolto a nord e quindi con il miglior orientamento per uno spazio di lettura, attraverso vetrate a tutta altezza in vetro di sicurezza e di tipo isolato e stratificato, incorniciate da partiture in legno che disegnano e ritmano la facciata.
I lati corti sono completamente tamponati mentre sull’area di pertinenza a confine con i fabbricati industriali, la facciata è attraversata da un lungo e sottile taglio vetrato.
L’illuminazione naturale al piano terreno è garantita sul fronte strada dalla parte terminale della finestrature del corpo in legno, sul lato del giardino da alcune finestrature verticali, mentre sul fronte est da un lungo taglio orizzontale che occupa l’intera dimensione di questo lato del fabbricato.
L’interno come l’esterno è disegnato dalla essenzialità dei materiali di finitura e dalla loro omogeneità.
Le pavimentazioni del piano terreno e del piano interrato sono risolte con una superficie trattata in cemento disegnato dai tagli dei giunti strutturali che seguono un ordine riferito agli allineamenti della struttura verticale. La scala di collegamento al piano primo e l’intero piano hanno invece una pavimentazione in legno che vuole ricondurre la percezione di questo spazio ad una dimensione più intima e riservata propria, secondo i progettisti, di un luogo della lettura, dello studio e della riflessione e che deve caratterizzare in particolare l’atmosfera di una biblioteca a scaffale aperto.
Equilibrio e omogeneità tra i vari elementi costruttivi, ma anche peculiarità tecniche volte a soddisfare la richiesta di contenimento dei consumi energetici. Un corretto orientamento dell’edificio che permette di coprire parte del fabbisogno energetico invernale grazie allo sfruttamento degli apporti solari supportato ad esempio dalla posa di un pacchetto d’isolamento che interessa la parete esterna, la copertura e le finestre e che consente un semplice e totale controllo dei ponti termici con conseguente miglioramento delle condizioni di benessere termico e riduzione del rischio di formazione di condensa superficiale e interstiziale. L’edificio può inoltre godere di una ventilazione spontanea data dal doppio affaccio dell’edificio e dalle grandi finestre presenti, oltre a considerare all’esterno l’uso della vegetazione in grado di realizzare microclimi a beneficio delle temperature interne del nuovo edificio.
Manuela Verga