Mongo Palace Peccioli
Inserendosi in uno scenario naturalistico di particolare pregio, il
progetto si propone come un intervento attento a stabilire delle
relazioni con l’intorno: la copertura, come una grande superficie,
si stacca dal suolo, riproponendo la conformazione geologica e
modellandosi su di essa.
Le pieghe della copertura diventano così una chiara proiezione
dell’originaria orografia. Alla regolarità di tale piano, si contrappone
invece un’articolazione più organica degli spazi esterni di
pertinenza, i quali risentono maggiormente della condizione
naturalistica dell’area e la diversità degli spazi interni.
L’inserimento dell’edificio all’interno di una grande “cavea” naturale,
diventa quindi l’operazione attraverso cui costruire una nuova “zolla”
di terra, senza nascondere il grado di artificialità dell’operazione.
Come una sovrapposizione di livelli differenti, avviene la composizione
di tutti i corpi che definiscono l’edificio nella sua immagine
complessiva. Al capannone, elemento scatolare rigido e compatto,
si uniscono i corpi aggiunti degli uffici, della sala operai, del magazzino,
dell’officina e del percorso didattico. Pur nella complessità ed
articolazione dei molteplici elementi, è comunque garantita dalla
copertura, che diviene superficie di chiusura e di completamento,
una relazione unitaria dell’intero sistema.