“in un alpeggio poco sopra il paese, su un versante caratterizzato da una pendenza media di 22° e dalla presenza di opere di terrazzamento a secco, spessi muri in pietra cingono un prato; all’interno del recinto due baite.(…)
il terreno confina in modo frastagliato con una pineta e con il letto di un torrente (…). l’unico modo di accedervi è attraverso una mulattiera.il progetto è principalmente vincolato da un severo regolamento edilizio che condiziona forme e sporgenze e dalle difficoltà logistiche che fanno il resto.
con l’intervento si sono ristrutturate le baite esistenti: in muri in terra e pietra, smontati e ricostruiti in calce e pietra; sono affiancate tra di loro, una delle due su due piani, l’altra su unico piano. hanno solai e struttura del tetto in legno e manto di copertura in scandole di pietra.
nella porzione di terreno retrostante le baite è stata aggiunta una nuova porzione di edificio prevalentemente interrato.(…)
sul lato ovest, a confine con la pineta, il nuovo corpo si adagia sotto il nuovo muro, il cui disegno risulta definire un’ intero lato dell’edificio.
a est si apre per tutta la sua lunghezza alla vista della valle. avvolgendo le baite le collega dall’interno.
la struttura mista del nuovo edificio si compone di elementi in c.a. lasciati a vista: (il camino, il volume del lucernario nel bagno), e di muri in forati intonacati con malta bastarda tirata a frattazzo.
e’ diviso negli interni e tamponato su tutto il lato a valle con pareti ballon frame rivestite in listoni di larice cerato, lo stesso usato anche per fare pavimenti e mobili.
sullo stesso lato est, una tettoia in rame copre l’affaccio con un aggetto di un metro e trenta circa. sotto la tettoia un arretramento permette di raccogliere gli scuri facendoli diventare imbotti per le finestre.
dal tetto-giardino emergono i volumi astratti dei camini e dei lucernari.(…)”
(medaglia d’oro all’architettura italiana. the plan-art and architecture editions, centauro edizioni scientifiche. bologna.2003; pp. 60 -65)
the project got selected as finalist for the ‘italian gold medal architecture’ prize in 2003.