NUOVA SCUOLA MATERNA CAZZAGO SAN MARTINO
Il progetto si colloca ai margini di un sistema edificato caratterizzato da piccole unità residenziali e da qualche edifici o collettivo. Il limite dell’edificato è marcatamente delimitato, essendo la campagna circostante perimetrata da un sistema boschivo lineare collocato ad una quota inferiore a quella dell’area di progetto. La particolare caratterizzazione funzionale e le condizioni dell’intorno ci ha portato a considerare come fondamentale una scelta insediativa che lavorasse sul recinto quale spazio protetto per il gioco e la socialità dei bambini.
Il recinto non si configura quale elemento neutrale ma sistema relazionale che modifica verso l’esterno la propria conformazione in rapporto alle condizione del contesto e soprattutto rispetto all’esposizione in rapporto all’orientamento, al fine di realizzare un edificio che ottimizzi al massimo l’efficienza energetica. Tale recinto sfrutta la variazione di quota del suolo (quasi tre metri da est a ovest) e caratterizzandosi all’estremità orientale dell’edificio come un volume sospeso. Questa soluzione apre il giardino interno della corte verso lo spazio circostante interno al lotto, permettendo un uso flessibile e totale dello spazio aperto.
Lo sbalzo determina anche uno spazio coperto esterno ed un piano inclinato utilizzabile come spazio per rappresentazioni all’aperto.
Flessibilità, semplicità nell’orientamento, luminosità, e rapporto tra le sezioni con gli spazi aperti del patio sono i principi che hanno informato il progetto, dove elemento centrale diviene il giardino la cui caratterizzazione formale è determinata da una copertura sinuosa che definisce gli spazi esterni coperti di portico, proteggendo in particolare le esposizioni più soggette ai carichi termici (sud e ovest).
ll profilo della copertura entra in risonanza con la modellazione del giardino caratterizzato da un piccolo rilievo verde e da uno spazio per il gioco con la sabbia. Si costruisce uno spazio straordinario e suggestivo, adatto al gioco dei bimbi.
Entrando sul lato nord della corte la bidelleria funge da raccordo interno esterno permettendo un controllo duplice dello spazio.
Verso ovest si collocano le cinque sezioni della scuola materna tutte con vetrate rivolte a sud verso il giardino al fine di favorire un rapporto diretto con il giardino stesso e al tempo stesso di ottimizzare l’esposizione. Le sezioni sono articolate in gruppi di due, condividendo lo spazio dei servizi (bagni, spogliatoi) e un’area di ingresso dedicata allo svolgimento delle attività libere, con eccezione dell’ultima aula che chiude il corridoio.
Un corridoio rivolto a nord distribuisce le aule, continuando sul lato est verso il giardino dove un grande spazio polivalente, direttamente prospiciente al giardino, che può servire come spazio di dormitorio ma anche (grazie alla presenza di un piccolo deposito d’appoggio) allo svolgimento di attività diverse quali rappresentazioni o attività di psicomotricità.
Nel corpo sud si trovano gli spazi di servizio ed appoggi all’attività didattica: la mensa con tutti gli annessi (cucina, deposito , servizi personale) uno spazio per i professori e i servizi di appoggi per i bambini. Il micronido invece si distribuisce a partire dall’atri di ingresso verso est, strutturandosi come un nucleo fortemente compatto che presenta le due sezioni sul lato sud del corridoio e gli spazi di servizio sul lato nord. Come nel caso della scuola materna, le sezioni condividono lo spazio di servizio in questo caso costituito dalla zona bagni /fasciatoio e presentano ciascuna una zona filtro tra il corridoio e lo spazio per l'attività dedicata a dormitorio.
Sul lato nord invece si organizzano una piccola lavanderia, una saletta riunioni ed uno spazio per gli educatori, questi ultimi organizzati intorno ad un patio che da anche luce al corridoio di distribuzione dilatandone virtualmente le dimensioni. Un deposito in testa al corridoio chiude la struttura.
Le sezioni del micronido sono affacciate direttamente sul giardino a sud, che in questa zona presenta la sua parte più “strutturata”.
Siamo infatti prospicienti alla grande loggia a sbalzo rivolta ad est, che e’ stata pensata come principale spazio per le attività esterne dei bambini del micronido proporzionando uno spazio esterno molto controllato e protetto dagli agenti atmosferici.
Grande importanza si e’ data nel progetto ad un ponderato uso del colore.
Il colore viene usato nell’architettura sia come elemento identificativo delle diverse attività, sia in funzione delle virtù e caratteristiche proprie sei singoli colori che vengono scelti ad hoc per le singole funzioni.
In questo modo alla sostanziale astrattezza dell’involucro esterno intonaco e bianco, si contrappone un universo interno dove regna il colore e l’unicità e identificabilità degli spazi è ricercata come un valore aggiunto che conferisce familiarità agli spazi e permette ai piccoli utenti di impossessarsene più facilmente.
Il colore viene proposto solo nei pavimenti (in linoleo) ed in alcune zone verticali rivestite con laminato colorato che integrano anche dei varchi, mantenendo invece le pareti sostanzialmente bianche in modo da ottimizzare la diffusione della luce naturale che penetra da sud.
L’uso del colore associato ad uno studiato uso dell’illuminazione naturale permette di ammorbidire i bianchi con i riflessi di colore proiettati dalle aperture vetrate, arricchendo lo spazio di infinite sfumature.
Si è pensato ad un percorso cromatico organizzato in questo modo: la scuola materna si struttura con i colori caldi che vanno dal giallo/arancione/rosso/violetto sino al blu, che identifica gli spazi per le attività comuni e di servizio (dormitorio/ spazio polivalente, mensa); l’ingresso è in giallo presentando già in verticale un pannello arancione che annuncia la distribuzione della materna (quest’ultima tutta arancione) ed uno verde acido che invece introduce il micronido; Nella materna si susseguono con colori diversi i nuclei per le attività libere, che rendono in questo modo identificabili dal corridoio anche le singole sezioni.