Un intervento che si configura come una vera e propria rivitalizzazione funzionale e formale di un’area per lungo tempo ”sottratta” alla città.
Uno spazio pubblico, qualificante landmark del contesto cittadino, al limite tra architettura urbana, del paesaggio, land art e istallazione urbana. Spazio riconquistato alla vita della città, di giorno come di sera. Inedito scenario in equilibrio tra gusto contemporaneo e rievocazione del passato. Memoria ritrovata di quello che un tempo era trait d’unione fra il mare e il centro storico.
Il progetto si è posto l’obiettivo di restituire “il mare” ai cittadini palermitani, riproponendo l’antica passeggiata, e la sua vista, per troppi anni negata alla città. Per molteplici cause questo spazio fu adibito ad usi impropri, poi si è deciso di liberalo: una vasta area era ormai visibile, sgombra e semplice, pronta ad essere usata e consumata, strumento per vedere il mare. Iniziare ad usarla significava anche iniziare a proteggerla e indicare funzioni possibili per questo spazio che si configura come il primo spazio del nuovo secolo a Palermo. Uno spazio cosiì semplice e affascinante che abbiamo deciso di definire “mare verde”.
Uno spazio per il tempo libero, per i giochi dei bambini, per lo sport oppure semplicemente leggere un libro comodamente sdraiati sentendo il mare davanti.
Una pista ciclabile ad anello percorre il perimetro del parco; realizzata in cemento verde, con disegni in resina bianca; lungo l’asse stradale la pista è affiancata dal marciapiede in cemento nel quale sono incassati lampade a luce nera, che, la notte illuminano i dissuasori. La pista permette, oltre al circuito del prato, una passeggiata in bicicletta fino alla Cala di S. Eramo, in un versante, e fino alla Cala nell’altro.
Sempre in cemento verde si è decisa la finitura del viale verso il mare, in asse con la Porta di Greci, che così non crea interruzioni nella continuità del prato. Al centro dell’asse lampade a luce nera incassate segnano il percorso.
I dissuasori posti lungo il lato stradale, proteggono ma non creano chiusure, inibiscono l’ingresso a ciclomotori e biciclette, ma consentono ai pedoni di entrare nel parco da qualsiasi punto della strada. Sono in terracotta invetriata con un’anima in cemento, infrangibili a qualsiasi colpo, ma allo stesso tempo recuperano materiali antichi che fanno parte della tradizione.
Ci siamo ispirati al profilo del busto di Eleonora d’Aragona, scolpito dal Laurana, presenti in alcune sale del Museo Abatellis, e, utilizzando il vecchissimo “giocattolo” della reiterazione della figura, sono nate queste nuove forme.
Sempre in ceramica sono stati realizzati i pali posti luogo il camminamento centrale, ed i due totem di ingresso, che sono stati realizzati con una finitura speciale in oro zecchino.
Presso la vasta area, sempre in cemento verde, lungo la strada, che ricalca la sagoma dell’antica banchina, i dissuasori sono removibili, per consentire l’accesso ai “carrettini” tradizionali degli ambulati, ai mercatini d’antiquariato e libri.
Sempre in ceramica la finirla delle panchine, con cuscino blu, area di sosta e contemplazione con “divani” disposti “a stanze”, con tappeto in cemento rosso al centro, che sarà decorato da giovani artisti palermitani.
Per quanto riguarda l’illuminazione, in fase di completamento, sono state poste le otto grandi sfere ad aria, di diametro di 160 cm, sorrette da stelo metallico, che creano una luce ad effetto lunare.
Le aree sport, con attrezzature removibili e finitura a prato o sabbia (beach volley), consentono l’organizzazione di eventi e competizioni sportive per grandi e piccoli.
Attualmente sono in via di realizzazione i lavori di completamento compresi nel secondo stralcio del progetto, che prevedono:
N. 2 gruppi di strutture, collocate presso i due ingressi, lato Cala e lato S. Erasmo, atte ad accogliere i servizi necessari alla gestione del prato, ossia ricovero allestimenti removibili e giochi, servizi igienici, docce e nebulizzatori, spazio per custode e per educatori, spazio pronto soccorso, edicola, bar, armadietti, noleggio tappeti.
La prosecuzione della pista ciclabile, nella stessa tipologia di quella già realizzata.
Il Castello – labirinto per i giochi dei bambini realizzato in pannelli in legno dipinti a mano secondo la tradizionale tecnica dei carretti siciliani, dei cantastorie, lavorati da maestri artigiani, ma con iconografia contemporanea che affronta temi sulla storia recente della città.
La realizzazione degli ombrelloni, a completamento delle panchine ceramiche, realizzati con falda in tessuto bianco tipo lycra e struttura di sostegno in tubolare di alluminio verniciato colore oro che consente un leggero ondeggiare del parasole.
Si prevedere un’ area per la messa a dimora di gruppo di alberi, al fine di dotare il prato di un’ area ombreggiane e ossigenante naturale e suggestiva. Presso tale area, verranno posti alcuni elementi decorativi ispirati alla tradizione dello storico teatro dei pupi, totem realizzati con testa scolpita a mano in legno raffigurante volti femminili, e corpo in resina colorata.
I lavori non erano ancora finiti che naturalmente i cittadini hanno iniziato ad “appropriarsi”di questo spazio, hanno definitivamente “adottato” il prato del Foro Italico, lo rispettano e lo sentono proprio. Il prato crea tranquillità e recupera il rapporto con il mare, con la natura. Inoltre permette di nuovo la vista della città, quella stessa immagine che appariva ai viaggiatori che arrivavano con il vapore. Palermo è una città speciale: il mare è a nord, non vi tramonterà mai il sole.
Superficie complessiva dell’intervento:
Area del parco: 4 ettari
Pista ciclabile attuale: 1,5 km
N. 1.400 dissuasori ceramici
N. 18 pali alti in ceramica
N. 2 pali alti in ceramica a finitura oro zecchino
N. 62 panchine finitura in ceramica
Area sport – beach volley: 2.000 mq
Area cani: 1.500 mq
Area a mare con panchine: 3.500 mq