L’edificio di Via Settembrini 79 nella sua configurazione attuale è il risultato di parte delle stratificazioni architettoniche che hanno interessato tutta l’area dell’attuale Via Duomo tra la fine del XVI sec., a seguito della Controriforma, ed il XVII sec. in cui vengono realizzate varie modificazioni dell’insula monastica del convento di Donnaregina, dall’attuale Largo Donnaregina fino a Via Settembrini. Da questo lato, in particolare, l’edificio si trova sul limite dell’antica murazione greca, di cui resti sono infatti venuti alla luce nel corso dei lavori.
Il nucleo originario – Palazzo Capano - di probabile datazione seicentesca, comprendeva il blocco edilizio sul lato sud, verso il cortile Banco dei Pegni. Successivamente furono aggiunte due ali di fabbricato lungo il vico Donnaregina da un lato e Via Loffredi dall’altro e la parte frontale su Via Settembrini dove fu posto l’accesso principale con la creazione dell’androne e dei blocchi scale. Fin dalla seconda metà del XIX secolo la proprietà era passata al Banco di Napoli (oggi del gruppo S.Paolo IMI) che aveva adibito l’edificio a sede del Banco dei Pegni per poi cederlo in locazione negli anni ‘80 al Provveditorato agli Studi di Napoli.
Pur non rivestendo un carattere architettonico monumentale o di particolare interesse storico o artistico, l’edificio presenta una composizione formale elegante e caratteristica dell’edilizia napoletana della seconda metà dell’Ottocento. Sia agli inizi del ‘900 che negli anni successivi al secondo dopoguerra aveva subito trasformazioni architettoniche improprie come la realizzazione di un atrio sopraelevato che occupava parte della corte superiore e - dal lato della Chiesa di Donnaregina - quella di un volume edilizio in cemento armato che occultava completamente, inglobandola al suo interno, l’antica facciata seicentesca del Palazzo Capano. Furono realizzate tramezzature e soppalchi che stravolgevano la tipologia originaria e le murature subirono l’inserimento massiccio di impianti di climatizzazione senza alcun rispetto per l’integrità strutturale e architettonica del complesso. Dopo il sisma del 1980 furono eseguiti alcuni interventi di rinforzo strutturale.
Nel 2003, il S. Paolo IMI propone alla Regione Campania la vendita dell’immobile restaurato ed adibito a Museo di Arte Contemporanea su progetto dell’arch. Alvaro Siza coadiuvato per la progettazione e Direzione Lavori dallo Studio DAZ Dumontet Antonini Zaske architetti associati di Napoli. La realizzazione è affidata dal S. Paolo IMI alla Giustino Costruzioni. I lavori sono iniziati il 23 Marzo 2004 ed è stata pianificata - secondo una tempistica molto serrata - l’inaugurazione al pubblico della nuova struttura museale per stralci, programmando quindi l’esecuzione di parte dei lavori contemporaneamente all’utilizzo del Museo. L’ 11 giugno 2005 nasce ufficialmente il Museo di Arte contemporanea Donna REgina (MADRE) con l’apertura dell’ala espositiva del 1° piano dedicata alla collezione permanente di opere “site specific”, eseguite apposta per gli ambienti dai più famosi artisti contemporanei internazionali (Clemente, Fabro, Horn, Koons, Kapoor, Kounellis, Lewitt, Long, Paladino, Paolini e Serra), alcuni dei quali avevano già lavorato a Napoli per le installazioni di Piazza del Plebiscito. Il 10 dicembre 2005 è stata inaugurata tutta l’area espositiva del 2° piano con la collezione storica delle opere dagli anni ’60 ad oggi ed infine il 22 aprile 2006, con la mostra di Jannis Kounellis, è stata inaugurata l’area espositiva del 3° piano dedicata alle mostre temporanee. In questo modo tutta l’area espositiva (2662 mq.), è stata definitivamente consegnata. I lavori edili ad oggi sono terminati a meno della sistemazione esterna del cortile dal lato Banco dei Pegni con la relativa porzione di facciata e gli allacci impiantistici del ristorante e delle cucine. In quest’area, infatti, sono in fase di ultimazione alcune indagini archeologiche da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli. La chiusura definitiva dei lavori con l’apertura del ristorante, della caffetteria e l’utilizzazione del cortile retrostante, è prevista per Maggio 2007.
Il programma funzionale prevedeva la realizzazione di un museo rispondente ai più attuali criteri di allestimento e fruizione di uno spazio della città che dovrà vivere anche al di fuori delle Mostre. Oltre alla parte prettamente espositiva era richiesto un auditorium/sala polivalente, un bookshop, una biblioteca, un’area didattica per i bambini, un ristorante con annessa caffetteria oltre a spazi dedicati a depositi e laboratori accessoriati per gli allestimenti ed i restauri.
Il progetto architettonico è stato il frutto di un attento lavoro di “sottrazione” con la demolizione di tutte le superfetazioni realizzate nel corso degli anni, e di sensibile rispetto degli ambienti e dei materiali originari. La distribuzione funzionale del complesso è semplice e rigorosa: sui tre lati dell’edificio che si affacciano su Via Loffredi, cortile Banco dei Pegni, Vico Donnaregina da un lato e sulla corte interna dall’altro, sono sistemate le sale espositive, mentre nel blocco che si affaccia su Via Settembrini sono ubicati i servizi: Biglietteria (piano terra), Biblioteca (1° piano), Bookshop (2° piano) e Amministrazione (3° piano). I depositi sono ad un piano rialzato con accesso diretto da vico Donnaregina per il carico e scarico delle opere in transito in corrispondenza di un montacarichi interno di servizio alle sale per tutti i piani.
La grande corte centrale (16,55 x 33,0 mt), posta ad una quota di + 5,44 m rispetto a Via Settembrini, è accessibile dall’atrio tramite delle scale o in quota dal cortile retrostante. Questo grande spazio sul quale si affacciano le sale espositive è stato ricavato grazie alla demolizione del già richiamato volume in elevazione costruito nei primi anni del ‘900 che ne occupava circa metà superficie. Al di sotto della corte, con accesso dal piano terra subito dopo l’androne di ingresso, è stata ricavata con delle opere di scavo la grande sala polivalente/auditorium. Nell’ala del 1° piano che si affaccia su Via Loffredi, al termine della sequenza delle sale espositive e separato da queste da un ponticello in acciaio che attraversa l’atrio aperto della parte retrostante, sono stati previsti una caffetteria ed un ristorante per circa 100 persone.
Dal lato della Chiesa di Donnaregina (cortile detto Banco dei Pegni) è stato demolito integralmente il volume edilizio in cemento armato su richiamato lasciando lo spazio aperto da cui si potrà godere la vista della Chiesa di Donnaregina in modo originale, al di là del muro di confine ridisegnato apposta per relazionarsi agli imponenti costoloni di quel magnifico monumento. E’ stata così anche svelata l’antica facciata del Palazzo Capano con quel che resta del portale originario di piperno. In copertura, la gran parte dei macchinari per il trattamento dell’aria sono inseriti in un involucro di pareti fonoassorbenti e le canalizzazioni sono occultate da un tappeto di ciottoli bianchi circondato da vegetazione mista. La parte di copertura dal lato della Chiesa di Donnaregina – da cui si può godere di una originale visione del centro antico di Napoli col Vesuvio ed il mare in lontananza – è accessibile attraverso una nuova scala in pietra e sarà accessibile al pubblico.
In generale, è stata posta una grande attenzione nello studio dell’illuminazione e degli impianti termici avendo cura di occultare alla vista tutte le apparecchiature. Nelle sale espositive tipiche, le bocchette per l’areazione e le luci sono inserite in una controsoffittatura staccata dalle pareti e realizzata con pannelli radianti refrigeranti/riscaldanti che hanno la stessa finitura del comune cartongesso. Analogamente, nella fodera in cartongesso delle pareti perimetrali sono integrate le prese elettriche, l’impianto acustico e il sistema di aspirazione fumi dell’impianto antincendio. Dal punto di vista delle strutture l’edificio è stato adeguato secondo la normativa antisismica della Campania al grado S9 mediante diffusi interventi di placcaggio delle murature e rinforzi o sostituzioni di solai.
Napoli, Ottobre 2006