Alice in wonderwall
La peau est ce qu'il y a de plus profond (Paul Valery)
I termini di spazio domestico, spazio urbano e natura interferiscono l'uno con l'altro attraverso
l'intero quartiere.
La frammentazione del complesso dà luogo ad uno spazio collettivo continuo e non
gerarchizzato: la natura si infiltra negli spazi interni attraverso i giardini d'inverno, mentre le
piazze all'aperto assumono una scala domestica; la pareti delle case, che racchiudono funzioni
comuni all'intero quartiere, danno valore urbano alla rete degli spazi collettivi.
Il progetto si compone di case bifamiliari con superfici che variano dai 50 mq ai 120 mq,
costituite da un involucro in doppia pelle.
Una parete interna (nucleo dell'abitazione), in mattoni alveolari Poroton ?, garantisce un primo
livello di isolamento termico; mentre la pelle esterna in policarbonato traslucido contenente
Nanogel ? completa le esigenze d'isolamento.
Tutti gli edifici raggiungono un'alta efficienza energetica senza l'aggiunta di alcun dispositivo
tecnologico: sono le tipologie stesse ad essere ripensate per raggiungere la minima dispersione
termica, ottimizzando la temperatura in relazione alle esigenze dei singoli spazi.
La distanza tra la parete interna e quella esterna è sufficientemente larga da ospitare aree
abitabili. Questo spazio funge da zona cuscinetto: isola termicamente le stanze interne dal
freddo e, al tempo stesso, crea atmosfere insolite all'interno della casa. All'interno della doppia
pelle si trovano gli elementi della casa che richiedono una temperatura minore, come locali di
stoccaggio e armadi, cucine, scale, corridoi, o anche giardini d'inverno, atelier, piccole palestre
o spazi che mancano di funzione specifica (o la cui funzione deve essere inventata dagli
abitanti).
Concentrare tali funzioni nella zona cuscinetto significa liberare dello spazio nel resto della casa
e lasciare aperta qualsiasi possibilità di organizzazione nel tempo.
La doppia pelle perde la sua originaria funzione tecnica per diventare perciò un vero e proprio
strumento per definire, adeguare o generare degli spazi.
There’s a constant interaction between the domestic space, the urban space and nature, terms that interfere one with the other through the whole project. Nature infiltrates the inner space through the winter gardens, while the outdoor squares get a domestic scale and the wall of the houses give urban values to the network of collective spaces.
The fragmentation of the plan and its multi directionality gives place to a continuous slightly hierarchized collective space which adapt its shape flowing through the neighborhood.
All the buildings are of high energetic efficiency while no special technology is added. The typologies themselves are rethought to reach a minimal thermal dispersion (passive houses) and optimizing the temperature in relation to the needs of the single spaces.
The peripheral walls of every house become conceptual and physical double skins, integrating two different levels of insulation: an inner skin (the house structural core), constituted by opaque Poroton? hollow bricks, providing a first level of thermal insulation through Perlite? infills; and an outer skin of translucent Polycarbonate containing Nanogel?, in order to get a complete insulation.
The distance between the inner and outer surfaces is large enough to host inhabitable areas. This space acts as a buffer zone: it thermally insulates the rooms inside from the cold and at the same time it creates unusual domestic ambiances within the house. Here one can find the elements of the house which require a lower level of warmth, like storage rooms and closets, staircases, corridors, or even a winter garden, an atelier, a mini gym or a space with no specific function (or whose function has to be invented by the inhabitants). Here the double skin loses its original technical purpose to become a real tool for defining, adapting or generating space.
Gruppo:
Mariabruna Fabrizi, Fosco Lucarelli, Didier Numanovic