Riqualificazione del lungolago di Malgrate
articolo intervista a cura di Michela Fumagalli
Lungolago a Malgrate.
Un ritrovato contatto con l’acqua.
Restituire a chi cammina l’esperienza di un contatto più diretto con il lago. Un obiettivo di progetto che si traduce in un sistema continuo di aree pedonali, dove il verde e l’acqua tornano protagonisti.
Malgrate torna a rivelare uno dei panorami più suggestivi del Lario con la riqualificazione del lungolago, il cui primo lotto è stato inaugurato lo scorso novembre.
A capo del progetto, l’Arch. Stefano Santambrogio, già autore della riqualificazione del lungolago di Porlezza, la cui filosofia si riassume in un concetto semplice ma dalle forti implicazioni: ogni progetto deve considerare con la massima attenzione il contesto in cui si colloca, capendone la storia e dialogando con i luoghi, di cui deve far emergere le potenzialità.
Non bisogna mai dimenticarsi - afferma Santambrogio- che il paesaggio e’ il primo attore con il quale il progetto deve iniziare un dialogo che deve condurre ad un’esaltazione delle peculiarità, in insite in esso. Per noi nati in questa terra è il “patrimonio” consegnatoci dalla natura e dalla storia, per il quale non dobbiamo stancandoci mai di studiare e verificare soluzioni prima di apportare modifiche indelebili. La nostra opera è nella sua essenza un’operazione culturale di disvelamento della bellezza e comprensione della storia “
È così che il primo obiettivo, ridisegnando le sponde di Malgrate, diventa quello di restituire ai passanti la loro relazione con il lago, attraverso un contatto con l’acqua il meno mediato possibile.
Naturale conseguenza di questa intenzione è la creazione di un percorso pedonale continuo, giocato sulla creazione di piani digradanti verso il confine con la sponda del lago: “Un accorgimento che tiene conto della presenza di un fondale quasi pianeggiante – spiega Santambrogio – con un ampio sedime di ghiaie, creato per effetto delle correnti, che spesso si amplia per effetto delle escursioni periodiche nell’altezza dell’acqua, sia naturali che indotte dall’uomo”. Sfruttando questa caratteristica del luogo, è stata progettata una nuova sponda ribassata nel primo tratto, dove la muratura alle spalle dell’osservatore lo separano dalla vista e dai rumori della strada, seguita nel tratto successivo ( ancora da realizzare) da una serie di terrazzamenti erbosi che avanzano il limite della sponda. Il dialogo diviene esclusivo con il paesaggio creando occasioni di contatto diretto con la natura lacuale.
Il lotto recentemente inaugurato intende porsi come “salotto” della città: un luogo dove poter sostare e contemplare il paesaggio, attrezzabile anche per piccole manifestazioni ma pensato per il quotidiano. Un luogo che si presti a un doppio punto di vista: dalla città sul lago, quale punto panoramico privilegiato evidenziato anche da alcune sedute collocate negli angoli più suggestivi; e dal lago sulla città, con una grande pergola ( in fase di realizzazione) a fare da fulcro prospettico e portale di accesso.
Il percorso prende avvio dal porticciolo , con l’introduzione di un camminamento in legno a sbalzo che ridefinisce la sponda, consente l’accesso alla darsena e si collega al successivo tratto pedonale creato dal nuovo intervento. La mantellata e il piano inclinato a lago che seguono la darsena sono stati oggetto di un intervento di riqualificazione che ne ha mantenuto le caratteristiche, riservando però maggiore spazio alla zona pedonale. Si innesterà in questo tratto la già ricordata struttura in metallo coperta, che costituisce il punto di approdo simbolico al centro di Malgrate. Conclude il lotto il giardino che era di pertinenza della retrostante Villa Agudio, sul cui asse è stata creata una fontana che ne costituisce un collegamento geometrico e un richiamo astratto.
“L’intervento realizzato – racconta Santambrogio – ha posto particolare attenzione nella ricerca del dettaglio che si riscontra nella progettazione degli arredi e delle superfici pavimentate dove ricorrono alcuni elementi, quali le linee di acciaio e in pietra lucidata presenti anche nei rivestimento a lago. Nella stessa scelta dei materiali di pavimentazione ci siamo ispirati ai colori del paesaggio circostante: granito grigio venato, con dettagli di granito bianco e nero, in prossimità della sede stradale,che lasciano il posto all’acciottolato vicino alle sponde”, ed il metallo con il legno materiale delle attrezzature nautiche.
Altra caratteristica del progetto è una precisa ricerca prospettica mirata a minimizzare le barriere visive verso l’acqua: “In questo primo tratto il rapporto con la sponda è stato risolto attraverso una ringhiera che impatti il meno possibile la visuale, il telaio nascosto nella parte bassa la trasforma in una vibrazione di linee verticali dove a predominare è l’orizzontale dei corrimani in legno e acciaio. Nel progetto dei lotti successivi la ringhiera è addirittura eliminata, e sostituita nella sua funzione da elementi naturali, quali tappezzanti inseriti in aiuole ribassate e specchi d’acqua che si fondono e confondono con il lago dissimulandone una artificiale continuità.”
Il progetto verrà in futuro completato dalla realizzazione dalla sistemazione del nastro stradale con le superfici pedonali a ridosso degli edifici , ma soprattutto dal proseguimento della sistemazione terrazzata della sponda. Proseguendo dal giardino appena riqualificato, l’intervento moella la sponda con un piano inclinato in cui il manto erboso si alterna a linee di pavimentazione e sedute in pietra, attrezzabile nella parte terminale con un palco e ulteriori sedute in occasione di eventuali manifestazioni. Ad un esteso specchio d’acqua che fa penetrare percettivamente il lago nella sistemazione spondale, seguono la creazione di un terrazzamento articolato su due livelli , una superficie a prato e un esteso deck in legno ribassato, altre due aree verdi che si estendono sino dall’accesso al parcheggio interrato, che si colloca sotto i terrazzamenti della sponda, ed è in grado di ospitare circa 80 auto.