Sant'Elena e Costantino – biblioteca e archivio storico
La nuova biblioteca-archivio storico dell’Assemblea Regionale Siciliana è stata realizzata nell’ex Oratorio di Santa Elena e Costantino, da cui prende il nome, costruito alla fine del XVI secolo a fianco al Palazzo dei Normanni a Palermo, oggi sede del governo della regione. Storicamente l’oratorio ha ospitato la Confraternita della Madonna di Monserrato, la Madonna nera legata al culto di origini spagnole, di cui resta un quadro, parzialmente ritoccato negli anni Venti nel volto e nella sorprendente aggiunta di un guanto di plastica nera. La sua struttura attuale è quanto resta dopo l’incendio che nell’Ottocento ne ha bruciato il transetto, oggi trasformato in cortile interno, e dopo alcuni rimaneggiamenti, riconoscibili anche nell’inserimento del pulpito di legno decorato proveniente da un’altra chiesa.
Il progetto di restauro dell’intero complesso, affidato alla Soprintendenza, è stato di tipo conservativo: al primo piano, è particolarmente interessante il pavimento in ceramica dipinta con le storie di Costantino, che sarà protetto da grandi tappeti disegnati da Italo Rota.
Il progetto architettonico della biblioteca è una sorta di grande installazione. Si è scelto di mantenere intatta la “struttura” dei luoghi e di conservarne anche l’atmosfera, in modo da ispirare ai futuri utenti una certa spiritualità. “C’è un uso diverso dello spazio, ma non un riuso”, precisa Italo Rota. “Abbiamo creato una sedimentazione contemporanea, visto che tutta la storia di Palermo è segnata dalla sedimentazione di culture e architetture diverse. Ed è una storia che affascina chiunque vi si accosti”.
Il progetto si sviluppa per fasi. La prima, appena conclusa, interessa il grande oratorio con copertura a capriate lignee e cappelle laterali, accessibile dal cortile interno.
L’ambiente è scandito da nove elementi di acciaio inox che lo trasformano in una sorta di bosco artificiale con effetto specchiante che crea un interessante gioco di continui rimandi visivi. Tale bosco è formato da sei “funghi” tecnologici – che risolvono anche gli aspetti funzionali del progetto (l’illuminazione e l’aggancio dei piani di lettura rotanti) – e tre “pali” ai quali sono collegati i grandi dischi bianchi che riflettono la luce. Un unico palo nero s’inserisce in questo bosco; la sua banderuola superiore rileva la presenza di una postazione con microfono, monitor, webcam e piano di appoggio.
L’effetto di un bosco prolunga idealmente l’intervento che sarà realizzato nella seconda fase e che interesserà il cortile, per il quale sono previsti tre “funghi” che nella parte superiore ospiteranno un mini giardino pensile, da ammirare dall’alto.
Tutti gli elementi dell’allestimento sono su disegno.
La libreria nasce dall’assemblaggio di moduli d’acciaio laccato delle dimensioni e colori diversi (giallo, rosso e bianco). Il colore ritorna nella base e nelle pedate della scaletta con struttura di acciaio inox e nel sorprendente contenitore disegnato per raccogliere gli elementi di cancelleria.