Si tratta di due corpi di fabbrica allineati lungo il fiume Oglio divisi da un cortile di forma rettangolare. L’intervento di restauro si è mosso fin dall’inizio nell’intenzione di semplificare l’immagine di un edificio più volte modificato da una serie di interventi che si sono susseguiti nel tempo scollegati formalmente fra di loro. In primo luogo si è intervenuti sugli elementi decorativi e di finitura delle facciate: i marcapiani sono stati sostituiti con nuovi di sezione più semplice e i contorni delle aperture ora sono in pietra arenaria di forte spessore. Lo stesso principio è stato applicato al balcone collocato al centro del fronte di rappresentanza dell’edificio, sottolineato dalla precisa disposizione simmetrica delle aperture, che ora presenta un nuovo parapetto realizzato con lamiera liscia in ferro brunito, il tutto in linea anche con il progetto eseguito per la piazzetta antistante che prevede una lunga vasca a verde disegnata con lo stesso rigore formale. Un altro principio ha invece guidato l’intervento sul fronte opposto, caratterizzato esclusivamente dal disordine compositivo creato dagli interventi precedenti. In questo caso si è optato per un intervento deciso che ne ha comportato il completo ridisegno individuato dal quadrato tinteggiato di colore grigio scuro che fa da contrappunto all’edificio minore che si affaccia sullo stesso cortile. La ricomposizione di questo prospetto è stata un occasione per poter inserire un nuovo punto di veduta sul fiume, un balconcino con struttura leggera in ferro verniciato e parapetto realizzato con lastre di vetro trasparente. Nel prospetto che affaccia sul fiume i serramenti del loggiato al piano terra, sono stati sostituiti con un nuovo serramento, posto in sfondato rispetto al filo esterno del prospetto, per rendere leggibile e valorizzare la presenza del colonnato. Le nuove destinazioni d’uso prevedono una residenza privata, una farmacia e degli studi medici nell’edificio minore.