Progettisti: Subhash Mukerjee (MARC), Martina Tabò (maat architettura)
L’appartamento è collocato in un edificio centrale del XVII secolo, con soffitti molto alti e una pianta particolare, quasi avvolta attorno al blocco scale dell’edificio. Fatta eccezione per uno spazio living di medie dimensioni, nessuna delle altre camere delimitate da spessi muri portanti supera gli 8 mq.
Il progetto gioca con questa rigida configurazione, lasciando che ogni funzione fluisca in un’altra, indifferente alle divisioni, ‘mangiando’ spazio vitale allo spazio living. La cucina, gialla, fluisce nello spazio centrale, il grande guardaroba sospeso galleggia sopra di esso e deborda nella sala adiacente, trasformandosi in camera da letto. Il bagno era un balcone largo: fluisce nella cucina, che da parte sua, gli ‘ruba’ l’unica finestra possibile. Il piccolo ripostiglio è occupato dalle scale per raggiungere il letto. La combinazione di funzioni intrecciate permette di avere uno spazio luminoso e ariosa, e di conservare un’intera piccola stanza per il grosso cane.