Ponte ciclo-pedonale al Lido di Venezia
L’inclinazione delle strade rispetto al canale suggerisce una rotazione, uno spostamento sull’asse del canale.
Il ponte nasce dalla riva senza soluzione di continuità e si dispone invece in continuità visiva e fisica con l'asse delle due strade. Il rivestimento dei due tratti di sponda, in trachite, copre anche le fiancate ed il piano di calpestio della struttura, dando unità all'insieme.
La continuità materica del ponte con la riva dalla quale sembra quasi trovare la propria origine grazie ai due sbalzi in cemento armato rivestiti in pietra, si interrompe nella parte centrale dove il collegamento tra i due sistemi lapidei avviene attraverso un terzo elemento appoggiato ai primi due e costruito da una struttura metallica, più leggera, quasi trasparente.
In questo modo l'immagine del ponte si avvicina, reinterpretandola, alla tripartizione presente nell'iconografia classica di numerosi ponti veneziani, il cui esempio più famoso è sicuramente il ponte di Rialto nella versione in legno, dove alle due ali chiuse, comprendenti i negozi si contrapponeva la zona centrale, basculante e leggera.
Anche il terreno, il suolo orizzontale si modella in modo tale da richiamare alcune tracce di ponti girevoli, e quindi apribili, tipici dell'entroterra veneziano, o della città storica, come ad esempio l'ottocentesco ponte in ferro dell'Arsenale.
Progetto architettonico e direzione artistica: C+S ASSOCIATI, Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini
Strutture: Maurizio Pedrocco
Cronologia: 1998-2001