Casa sulle colline bergamasche
Il disegno architettonico della casa è stato condizionato dalle norme urbanistiche che hanno imposto l'adozione di una copertura a due falde con relativi aggetti di gronda. La scelta progettuale è stata quella di coniugare il disegno elementare del tetto a capanna con un linguaggio dei materiali e dei particolari costruttivi che permettesse alla casa di delinearsi comunque come costruzione contemporanea: la facciata principale è stata in un certo senso scomposta in due layers il più esterno dei quali scivola sull'altro e scorre fino alla piscina; il concetto è enfatizzato dalla grande apertura nella quinta di marmo che, uguale nelle dimensioni alle vetrate della casa, sembra essere traslata dal volume principale verso lo spazio aperto.
L'affaccio più suggestivo è provocatoriamente rivolto a monte (a nord), dove una grande vetrata a doppia altezza inquadra le colline e volta le spalle alla vista verso la pianura: come in una perfetta inquadratura fotografica il sole ruota alle spalle dell'osservatore ed il paesaggio collinare appare sempre illuminato.
Il progetto del verde riduce ad un concetto quasi primitivo il rapporto tra la campagna ed il bosco: di fronte alla zona giorno il prato è privo di qualunque alberatura e compone una superficie verde geometrica e pura, mentre di fronte alla zona notte, con uno stacco netto, inizia una composizione caotica di betulle a comporre un grande bosco nel piccolo spazio. Le alberature stesse incrementano il grado di privacy e filtrano la luce solare del tramonto.