Nuova stazione marittima nel porto grande di Siracusa
PREMESSA
La realizzazione della stazione marittima per l’approdo di navi da crociera diventa un’occasione unica per ridisegnare il Water-front del porto grande e recuperare una vasta area, fino a pochi anni fa caratterizzata dalla grande mole dei silos. Il progetto di ampliamento del molo, che permetterà l’attracco alle grandi navi da crociera, pone tale infrastruttura, ancora di più, in posizione baricentrica all’interno del bacino del porto grande. La stazione marittima situata al centro del molo, in posizione isolata, assume il ruolo strategico di una nuova centralità. Un fulcro tra l’ isola di Ortigia, la città ottocentesca e quella contemporanea della terraferma. Questi presupposti conferiscono all’edificio un carattere singolare, che lo rendono simile ad un “edificio strumento”, un artefatto, che diventa anche un astratto centro di attrazione. La stazione marittima è immaginata per interagire con l’area circostante in modo da costituire una cerniera tra il mare e la città retrostante.
SCELTE ARCHITETTONICHE
La proposta cerca di coniugare l’eccezionalità del contesto con il “programma” funzionale ed espressivo della composizione progettuale senza che questi provochi alterazione eccessiva del profilo della città. Il progetto cerca di attivare una innovazione mirata, non spontanea, attenta ai caratteri urbani, territoriali e ambientali del contesto, lontano delle mode che propongono atopici LandMarker. L’edificio, si pone nei confronti del contesto con alterità “determinata”, come un corpo indipendente e astratto, carico di espressività e identità. La composizione spaziale e prevalentemente di tipo orizzontale si lega alla superficie del molo e al perimetro edificabile, un accento è stato invece conferito alle tre vele triangolari. La configurazione del piano terra e l’articolazione dinamica della grande rampa che conduce al piano superiore trova così compimento con le grandi vele le quali sono state immaginate come coni ottici che tratteggiano il paesaggio e inquadrano attraverso delle viste il complesso sistema territoriale. L’intervento propone un ampio grado di complessità di relazioni, che si attivano sempre, in ambivalenza di evidente contestualità e di atemporalità. Il terminal diventa una porta urbana, un nuovo ingresso alla città per chi viene dal mare e punto di riferimento per il territorio; costante relazione tra mare e terra ferma, tra liquido e solido. L’unità compositiva è generata dal basamento, che è immaginato come un grande volume in pietra lavica che emerge dalla superficie del molo, conferendo continuità alle varie parti della stazione marittima, diventa l’appoggio delle grandi vele triangolari, di colore chiaro, con giacitura inclinata. Il basamento della stazione marittima emerge dal piano che identifica la quota dei moli; e da esso nascono i vari percorsi. La stazione e l’area circostante diverranno spazio pubblico composto da edifici coperti da piani inclinati in larga misura pubblici e praticabili. L’edificio si inserisce nell’organizzazione urbana rinnovandone i legami con il contesto circostante ed in particolare con gli estesi tratti dell’alta quinta delle mura a difesa di Ortigia particolarmente visibile dal mare.
ACCESSIBILITA’ E SISTEMAZIONE ESTERNA
Il terminal avrà un sistema di imbarco/sbarco passeggeri caratterizzato da due differenti percorsi che si innestano sull’edificio in due differenti punti della quota inferiore. L’articolazione dinamica dell’edificio genera una serie di percorsi che, organizzano lungo tali direttrici pensiline, sedute, piccole zone per esposizioni temporanee o semplici camminamenti. L’edificio assume un duplice ruolo di terminal marittimo con gli indispensabili requisiti di sicurezza e controllo in fase di imbarco e sbarco passeggeri e le attività connesse e una chiara ed evidente vocazione pubblica data dalla compresenza di spazi di servizio che si articolano al di sopra e che realizzano un podio , un bel vedere pubblico a servizio delle città. Tale organizzazione spaziale permette di rivitalizzare l’area tra il molo e i collegamenti con il centro della città e dell’isola di Ortigia.Presso il nuovo terminal passeggeri potrà essere ospitato sia il traffico Schengen che quello extra- Schengen, cioè quello proveniente dal Nord Africa ed ai turisti diretti nei paesi della sponda sud del Mediterraneo.
MIX FUNZIONI
Il mix di funzioni è supportato da un’architettura caratterizzata da uno spazio esterno percorribile a tutti i livelli; la grande rampa, copertura del primo livello, diviene un ambito urbano immaginato come una piazza inclinata sul mare.
La base, compatta e chiusa ritagliata all’interno di un perimetro quadrangolare assume rilevanza colloquiale e monumentale, ospita al suo interni i servizi “primari” della stazione marittima ed in particolare: funzioni per arrivo e partenza passeggeri; - biglietteria; - check-in; - bar; - giornalaio; -dogana; - hall; - uffici; - pronto soccorso; sanità; - quarantena; - compagnie di navigazione; - negozi; - noleggi auto; deposito bagagli in partenza; - - deposito bagagli in arrivo; - magazzino per le attrezzature di imbarco e sbarco; - uffici per la Guardia di Finanza; - Polizia di Stato.
Le tre vele sono tra loro collegate al primo livello, a cui si accede attraverso differenti sistemi di collegamenti verticali, sia esterni che interni alla struttura, e precisamente: dall’esterno tramite una grande rampa ; mentre dall’interno tramiate un sistema di scale e ascensori.
Al primo piano dentro le “tre vele” si trovano , la capitaneria di porto, il ristorante e negozi.
Gli spazi sono stati progettati per flussi (incanalamenti senza commistioni) con ingressi sorvegliati da forze di polizia, metal detector, ed aree di controllo bagagli, come negli aeroporti.
CATTERI FORMALI E COSTRUTTIVI
Caratteristica peculiare del progetto è basata sul concetto di permeabilità, garantito da alcuni elementi che costituiscono la struttura, e di dialogo con il contesto urbano circostante determinato anche dall’uso dei materiali. Le pareti vetrate, posizionate sia nella parte basamentale che nella parte superiore, consentono uno scambio visivo diretto con la città, ottenuto anche attraverso la diminuzione dei profili strutturali. Il rivestimento in pietra, collocato nella parte basamentale, è determinato da un particolare montaggio dei blocchi, lastre in pietra lavica, che creano un elemento filtro con l’esterno. Le lastre in pietra su citate sono montate lasciando tra i ricorsi delle soluzioni di continuità che permetteranno il passaggio dell’aria e soprattutto della luce. Questo elemento filtro, di giorno permette il passaggio della luce diurna naturale, viceversa nelle ore notturne lascia passare la luce artificiale interna illuminando parzialmente l’area del molo prospiciente la stazione. La struttura del piano superiore è realizzata con dei setti portanti in cemento armato bianco a faccia vista, trattato con pigmenti ed inerti che conferiranno ad esso una cromia simile alla pietra calcarea locale. Il pavimento della piazza e delle rampe riprende l’idea di continuità attraverso l’utilizzo della stessa tessitura delle lastre in pietra lavica ma utilizzando una differente cromia. Il legame alla città è garantito anche dall’uso dei materiali.
INDICAZIONE DELLE FASI DI REALIZZAZIONE
Si stima l’esecuzione delle opere il 24 mesi come da schema allegato:FASE 1. Demolizione dell’edificio esistente tempo stimato: 1 mese FASE 2. Scavi per le fondazioni tempo stimato: 2 mesi FASE 3. Realizzazione struttura tempo stimato: 9 mesi FASE 4. Impianti tempo stimato: 2 mesi FASE 5. Finiture e rivestimenti interni tempo stimato: 4 mesi FASE 6. Finiture e rivestimenti esterni tempo stimato: 3 mesi FASE 7. Sistemazione di suolo (viali, pavimentazioni e alberature) tempo stimato: 3 mesi.
SOSTENIBILITA’
Gli interventi previsti mirano a ridurre al minimo l’impatto con l’ambiente circostante e garantire una buona integrazione con il paesaggio. Il progetto prevede la sostenibilità ambientale attraverso le seguenti operazioni:il progetto concentra la sua attenzione sull’utilizzo dei materiali rispondono alle norme sul risparmio energetico e i nuovi limiti di isolamento termico ed efficienza energetica: - Il Riciclo del ferro, degli inerti e del materiale degli edifici demoliti;- Tecniche costruttive facilmente eseguibili dalle maestranze del territorio- Utilizzo di materiali da costruzione e rivestimenti facilmente reperibili nel mercato locale;- Uso di materiali prevalentemente riciclabili e rinnovabili;- Uso di materiali a basso contenuto energetico;- Uso di legname proveniente da colture locali;- Impiego di sistemi di riciclo dell'acqua piovana;- Tecniche costruttive e utilizzo di materiali che richiedono bassa manutenzione;- Riduzione dell'uso di sostanze che hanno effetto sul ciclo dell'ozono;- Salvaguardia dell'ambiente naturale.