Tomba di famiglia Sammartini
Il piccolo cimitero di campagna che ospita la tomba si situa come un’acropoli in cima al colle, ai bordi della cinta muraria del medievale borgo di Collalto e sotto l’ormai diroccata torre di guardia, circondato tutt’intorno dal paesaggio collinare boschivo tipico della pedemontana veneta. In questo piccolo cimitero la coreografia del riposo eterno e della morte è data dalle valli, dai boschi, dalle colline e dal cielo.
Il cimitero ha pianta rettangolare ed è dislocato sopra una piattaforma naturale recintata ai bordi da un muro perimetrale che di volta in volta si interrompe per inglobare in sè la chiesa, i loculi, il portone d’accesso e le cappelle private, racchiudendo al centro le tombe a terra.
La cappella Sammartini si presenta come un recinto con un lato aperto verso la vallata, posizionato lungo il limite del recinto del cimitero, si sviluppa sotto la linea di terra e cerca così di individuare uno spazio sacro che non solo contiene le spoglie di chi non c’è più ma anche serve da rifugio, raccoglimento e meditazione per chi resta.
E’ un luogo per i vivi oltre che per i morti. E’ un luogo di presenza dialogante e non di perdita senza speranza.
Il visitatore che entrasse nella tomba vi troverebbe infatti la possibilità di sedersi, di distendere i propri piedi sulla pietra tombale e così protetto appisolarsi, o contemplare il panorama, o leggere un libro, o parlare con i propri cari.
La tomba è una piccola costruzione di 4x4 mt e prevede la dislocazione di 4 bare sottoterra. I muri del recinto sono in mattoni faccia a vista rivestiti internamente in marmo bianco. Dentro al recinto sacro si trova una quercia che dà ombra oltre che al visitatore anche ad una statua in bronzo di proprietà della famiglia Sammartini (raffigurante un fuggitivo dai campi di sterminio nazisti) e posizionata sopra la pietra tombale.
Davanti alla pietra e a ridosso del muro del recinto sono posizionati 3 sedili in marmo mentre alle spalle di essa il recinto non si chiude per permettere la vista del paesaggio a chi si siede.
The small country cemetery where the tomb is located sits like an acropolis at the top of the hill, on the edge of the fortress walls of the Medieval town of Collalto and below the ruins of the watchtower, surrounded by the hilly wooded landscape typical of the piedmont area of the Veneto. In this little cemetery the choreography of eternal peace and death is dictated by the valleys, the woods, the hills and the sky.
The cemetery features a rectangular plan and sits atop a natural platform enclosed around the edges by a perimeter wall which is interrupted over and over again to include the church, the niches, the entrance gate and the private chapels, and enclosing the graves on the ground at the center.
The Sammartini chapel appears as an enclosure with one end open onto the valley, positioned along the edge of the cemetery wall, it develops under the line of the earth, and tries in this way to identify a sacred space which not only contains the remains of the deceased but also serves as haven, contemplation and meditation for those who are still here. It is a place for the living as well as the dead. It is a place for dialoguing presence, not for hopeless loss.
The visitor who enters the tomb finds a place to sit, to stretch his legs onto the tombstone and thus protected to fall asleep, or contemplate the view, or read a book or talk to the loved one.
The tomb is a small 4m x 4m construction and holds 4 coffins below ground. The walls of the enclosure are open-face brick clad in white marble on the inside. Within the sacred enclosure stnads an oak tree that provides shade not only to the visitor but also to a bronze statue owned by the Sammartini family (and depicting a fugitive from the Nazi death camps) and positioned on top of the tombstone.
In front of the stone and against the wall of the enclosure are three marble chairs, behind it the enclosure is left open to provide a view of the landscape to those who are sitting there.